Una sopraelevata “ecologically correct”

Di Rita Esse

Quando ci si vuole sentire newyorkers piuttosto che turisti, quello che serve è una passeggiata sulla High Line.

Dopo aver vagabondato nel Greenwich Village, accompagnati dalla costante sensazione del deja—vu, tanti sono i film e gli sceneggiati che qui sono stati girati, si raggiunge la 10th Avenue e, all’altezza della 12th Street,una scala invita salire sulla High Line. Siamo nel Meatpacking District e la passeggiata si snoderà su quella che un tempo era la ferrovia sopraelevata grazie alla quale gli animali venivano portati dalle navi ormeggiate sull’Hudson fino ai macelli che, come dice il nome, erano l’attività principale di questo quartiere.

La zona, un tempo povera e depressa, è oggi ricca di locali alla moda, di negozi dei grandi stilisti americani e meta dei piu’ agguerriti trend-setters. La ferrovia, fino a pochi anni or sono uno scheletro arrugginiito, è stata trasformata in un angolo di natura che non finisce di stupire.

Il Comune ha affidato ad un pool di architetti paesaggisti l’incarico di trovare le soluzioni migliori impiegando solo materiali “naturali”. Sono rimaste le traversine di legno dei binari ma si intravedono appena tra ciuffi di fiori, arbusti e piante tutti rigorosamente selvatici. Una sapiente regia ha fatto sì che, percorrendo la High Line, si ha la sensazione di camminare in un angolo di brughiera.

Il recupero della vecchia ferrovia è quasi terminato, si arriva ora alla 30th Street dove i binari svoltano a sinistra verso il fiume. Vi sono ascensori che permettono di salire senza utilizzare le scale e comodi sedili lungo tutto il peercorso.

Inoltre, la passeggiata permette di cogliere due aspetti significativi di New York. Il primo è la dicotomia di questa città: nel quartiere sottostante le evidenti tracce di un passato povero convivono oggi con palazzi e boutique hotel firmati da famosi designers. Il secondo ce lo offre la vista del fiume che costeggia, non lontano, la High Line: la luminosità particolare che ci circonda serve a ricordare che siamo in una città d’acqua. Non resta che sedersi in una comoda panchina, di legno obviously, ed apprezzare in tutto relax questa passeggiata sospesa nella luce di New York.

 

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