In Gavi veritas

Di Rita Esse
Una storia di passione e tenacia
Tornando da ogni viaggio si scopre che, nascosti nella nostra valigia, portiamo a casa, il desiderio di tornare per rivivere certe emozioni, la voglia di rivedere scenari per approfondirne alcuni suoi particolari solo sfiorati e il bisogno di carpire ciò che il tempo ci ha impedito di vedere.
Al ritorno dall’evento E’ FORTE QUESTO GAVI mi scopro a rileggere un delizioso “moleskine” dal titolo Sentieri del Golden Gavi augurandomi di rivedere presto questo affascinante francobollo di mondo.
Vi avevamo già comunicato i dettagli della presentazione del GAVI DOCG 2011 e tutto si è svolto come da programma , in modo impeccabile, dando in pieno la misura della capacità e dell’entusiasmo di questo gruppo di nove produttori.
Giungendo a Gavi da Novi Ligure il paesaggio si fa sempre piu’ morbido, svelando ad ogni curva scorci di vigneti che meriterebbero la penna di Pavese o di Fenoglio per descriverli.

C’era una volta un forte

Una volta giunti a Gavi si avverte immediatamente il sottile fascino delle terre “di confine”, un’intrigante fusione di storia e cultura piemontesi e liguri che ci parlano attraverso l’architettura, il colore delle case, il cibo e così via. Anche il maestoso Forte che sovrasta il paese ci ricorda che, come in ogni paese di confine , esiste un passato di guerre e di assedi.
Oggi il Forte – già parzialmente ristrutturato – è stato scelto per un evento organizzato dal Circuito Golden Gavi. Nel pomeriggio di sabato 12 maggio 2012, alla vigilia della presentazione ufficiale del Gavi Docg 2012, è stata offerta a una trentina di giornalisti del settore la possibilità di una degustazione verticale di diverse annate scendendo dal 2010 al 2000. Questo per sfatare il luogo comune che prevede che il vino bianco non sia adatto all’invecchiamento e per convincere soprattutto i consumatori italiani (pare che gli stranieri lo abbiano già capito benissimo) delle grandi potenzialità del Gavi DOCG. La degustazione animata dal giornalista Sergio Miravalle, dal critico Steve Della Casa e dall’attore Riccardo Rossi ha avuto come fil rouge il rapporto tra il vino e il cinema.
Questi i vini in degustazione :

2010 Tenuta San Pietro – Gavi DOCG “Il Mandorlo” Proprietario Corrado Alota / Responsabile azienda Giusi Scaccuto Cabella

2009 La Mesma – Gavi DOCG “Etichetta Nera” Rsponsabile produzione Francesca Rosina

2008 Marchese Luca Spinola – Gavi DOCG “Tenuta Massimiliana” Responsabile cantina e vendite Andrea Spinola

2007 Binè – Gavi DOCG “ Terre Bianche” proprietario e responsabile azienda Luciano Ghio

2006 La Chiara – Gavi DOCG” Groppella” persone di riferimento Roberto Bergaglio e Dario Bergaglio

2005 Il Poggio – Gavi DOCG 2005 Responsabile Francesca Poggio

2003 Fontanassa – Gavi DOC 2003 Responsabile Marco Gemme

2002 – Giustiniana Antica Tenuta – Gavi DOCG “Il nostro Gavi” – Responsabile Dott; Enrico Tomalino

2000 – Castellari Bergaglio – Gavi DOCG “ Rovereto Vigna Vecchia” Responsabile Marco Castellari Bergaglio

Per ogni annata sono state evidenziate le principali caratteristiche meteorologiche e quelle del terreno delle vigne, elementi determinanti per capire meglio le sfaccettature dei diversi vini tutti con un’anima diversa ma accomunati dalla capacità di fornire una piacevole ed interessante degustazione.
L’originale degustazione verticale ha anche permesso di fare una prima conoscenza con i nove produttori e di percepire immediatamente il loro entusiasmo e l’amore per la loro terra. Personalmente, ho molto apprezzato la presenza nel gruppo di diverse donne che si rivelano imprenditrici toste e preparate.

Per chi pianta la barbatella

Anche la cerimonia di messa a dimora di una nuova barbatella nella vigna del Forte ha rappresentato un esempio significativo del legame tra persone e territorio. Dalla balconata del Forte, in un tramonto caldo e avvolto dall’intenso profumo delle acacie fiorite, il panorama del sottostante paese di Gavi, evidenzia la lungimiranza di chi ha saputo salvaguardare un paesaggio intatto ed armonioso senza assurdi capannoni o edifici fuori luogo come , purtroppo, accade sovente di vedere..

Pace e bene

La cena, servita nella suggestiva cornice del refettorio del Santuario di Nostra Signora delle Grazie, è stata un’ulteriore conferma delle potenzialità enogastronomiche di questo territorio. Lo chef Fabrizio Rebellini del Ristorante Belvedere di Pettinate (vale una deviazione!) ha proposto un piacevolisssimo menu di sintesi tra la cucina piemontese e quella ligure, il tutto annaffiato dal GaviDOCG 2011 presentato in anteprima dai nove produttori del Golden Gavi.
Lo spirito conviviale della cena ha consentito di chiacchierare con alcuni produttori che hanno parlato dei loro programmi per il futuro quali l’apertura di un resort, di una spa e del ritorno dei giovani al lavoro delle vigne. E’ stato interessante scoprire che negli ultimi anni è scesa la presenza di lavoratori stranieri ed è aumentato il numero dei giovani del luogo.
Al termine della cena, il Padre Superiore del Convento ha offerto il bicchiere della staffa attorno al pozzo situato al centro del Chiostro illuminato da decine di candele. Ovviamente i liquori erano quelli prodotti dai Francescani che vivono nel Santuario. Non ho potuto fare a meno di pensare che ci deve essere un buon motivo se Cristo ha fatto i suoi miracoli più belli attorno ad un tavolo imbandito con del vino…

Andar per vigne

Al mattino successivo, un’altra interessante esperienza è stata la visita di alcuni vigneti adagiati tra sontuose ville rinascimentali e fattorie da cartolina. Abbiamo imparato che la terra della zona di Gavi presenta differenze sostanziali. Vi sono terre rosse che una volta alimentavano numerose fornaci e terre di origine geologica completamente diversa. Questo fa sì che i vini , pur prodotti in un territorio non esteso , presentino caratteristiche e qualità assai differenti, tanto che lo stesso produttore tiene separati le uve delle sue diverse vigne. Abbiamo imparato che, per abbattere il forte consumo energetico necessario a mantenere il vino ad una temperatura di 11 gradi, si fa ricorso agli impianti fotovoltaici e che, ogni anno, si preparano nuove vigne nella speranza che il futuro riservi al Gavi DOCG il successo che merita.
Abbiamo così scoperto nel vino più di una “veritas”. La passione e la tenacia, ricordate nella lapide situata all’ingresso della millenaria vigna del Forte, non tradiscono mai. La collaborazione dei nove produttori del Golden Gavi dimostra che l’unione di esperienze e storie diverse può portare a grandi risultati. Il ritorno dei giovani alla terra è un elemento positivo in questo periodo non certo ricco di prospettive.

Infine, vorrei sottolineare come a Gavi si possa trascorrere una piacevole giornata low cost.. All’Antica Locanda abbiamo pagato 10 euro a persona per il pranzo (vino e caffè compreso) e la sosta dell’auto costa 0,55 euro all’ora…Vale dunque la pena di programmare una gita.
Io ci tornerò.

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