Francobolli di Liguria

Di Eleonora Boggio
Il morbido manto di un lupo a vedetta del borgo medievale di Finale, lo scodinzolio di un bracco di nome Pongo recuperato un tartufo nei boschi di Millesimo, il raglio di saluto di una famiglia di ciuchini all’ingresso di un’osteria, lo sguardo ipnotico di un gatto su un balcone di Pigna. Il pigolio di una voliera di cocorite al Villaggio dei fiori di San Remo, una rosa bianca come linea di demarcazione dei filari di un’azienda agricola di Perti.

E ancora,  il profumo di pinoli sprigionato dal pesto della signora Sacone, il retrogusto d’amaretto del bonet, il fondo vanigliato in un calice di Tormellina, il trionfo di gamberoni nel ristorante del Casinò di Sanremo, il gelato all’extravergine servito come dessert all’Olio Colto.

Per non parlare del cigolio della catena nella mountain bike in corsa sui tornanti che portavano a Varigotti, il vento in faccia sul lungomare in direzione di Bordighera, il cielo plumbeo riflesso nel fiume di DolceAcqua. Il ribollire riottoso dell’acqua sulfurea nelle vasche delle terme di Pigna, il rumore delle foglie sotto le scarpe nel Bioparco del Beigua.

E poi ci sono stati loro, i miei compagni di viaggio. Provenienti da tutto il mondo per il Travel Blog Elevator e radunati in loco per  scoprire le bellezze del ponente ligure. Viverne i  colori di una stagione che, nonostante i venticinque gradi costanti, vira all’inverno. Insieme, parlando inglese per tre giorni. Senza smettere di ascoltare e di raccontarsi tra una foto filtrata con Instagram e uno stato su Twitter.  Davanti a un calice di bollicine avvolti dalle cornici del nostro Belpaese.

Il viaggio nel Ponente Ligure comincia da qui. Seguiteci, nei prossimi giorni vi condurremo, insieme a noi,  sulle tracce del nostro primo blogtrip.  Parola d’ordine #goponente

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