SAALFELDEN:Italia chiama Austria

Di: Isabella Pesarini

Progresso e modernità nel cuore dell’Austria, SAALFELDEN. Due settimane per partecipare ad un progetto di interscambio  culturale. I vantaggi di essere una studentessa del liceo linguistico….

Ersten Woche. Un gruppo di ragazze tra i sedici e i diciasette anni si ritrova carico di valigie alla fermata di Verona, per prendere il treno che le porterà in Austria, destinazione una graziosa cittadina del Salisburghese, Saalfelden am Steinernen Meer. Sono previste due settimane intense di scambio interculturale con una scuola superiore austriaca. Essere studentesse di un liceo linguistico regala preziosi vantaggi!

Dopo interminabili dodici ore di treno arriviamo alla fatidica meta. L’accoglienza è alquanto sommaria, lo smistamento per i posti letto rispetta la regola che chi arriva prima occupa la camera migliore. Avendo due valigie di circa dieci chili l’una, sono l’ultima a scendere dal pullman, sia mai che l’autista allunghi il braccio per aiutarmi a scaricare le valigie. Per questo piccolo inconveniente io e il mio gruppo di amiche ci avventuriamo nella campagna di Saalfelden verso l’Internat meno accogliente che esista. Sperduto, in mezzo al nulla, con un bagno da dividere in dieci, senza nemmeno la luce e la corrente elettrica, figuriamoci il riscaldamento, la professoressa madrelingua di tedesco risolve temporaneamente la situazione regalandoci la sua torcia e andando in giro con una candela. La stanchezza e al tempo stesso l’entusiasmo per le due settimane future non lasciano spazio allo scoraggiamento, pensiamo alle future conoscenze e in un batter d’occhio ci addormentiamo con un sorriso sui nostri volti pallidi come la luna.

La sveglia suona impietosa alle sei, in mezz’ora ci catapultiamo dai letti e raggiungiamo quasi correndo l’altro Internat, dove viene preparata la colazione. Il latte è buonissimo, ha una consistenza pesante, il colore non è bianco come siamo abituati in Italia, ma è giallo come il burro, anche questo cremoso, come se fosse miscelato con la panna, e un sapore che ricorda la dolcezza di un dessert. Ma … ad accompagnare latte e caffé viene servito un panino congelato con cetrioli e aglio! Sgrano gli occhi dall’incredulità, eppure tutti i bambini indigeni, abitanti fissi dell’Internat, mangiano avidamente questi panini. Con somma generosità regaliamo la nostra colazione ai bambini tirolesi …

L’ambientazione è più difficoltosa del previsto. La lingua austriaca ha suoni e pronunce differenti dal tedesco classico, per esempio il famoso dittongo “ei” non viene pronunciato “ai”, ma letto come scritto. Anche la pronuncia è leggermente meno dura, il risultato è che comunicare con gli austriaci diventa un’impresa leggendaria! I più pigri optano per parlare in inglese, quando i professori sono lontani, altrimenti scatta il quattro fisso in pagella, attratta da qualunque tipo di sfida non mi curo delle figuracce fatte per comunicare in tedesco, e sono state tante, ma dopo qualche giorno riesco già a scambiare due parole con le cuoche dell’Internat per migliorare la colazione e con qualche ragazzo della scuola superiore di Saalfelden.

La cittadina è una chicca nel cuore del Salisburghese, in mezzo alla valle del Saalach. La valle è ricca di prati verdeggianti su cui ci si può sdraiare per godersi le ore più calde della giornata, tra le due e le quattro del pomeriggio, ammirando la cinta circostante di montagne dello Steinernes Meer.

Una giornata è oggetto di gita verso la cima di una di queste montagne, dove risiede un vecchio eremita, che ogni giorno accoglie decine di turisti, vivendo delle loro offerte. Man mano che si sale la temperatura aumenta in modo esponenziale, in vallata siamo partite con almeno un doppio strato di maglioni e un piumone d’oca, in cima siamo costrette a liberarci di tutti i maglioni. La professoressa madrelingua di tedesco ha portato con sé un termometro: il valore mostrato lascia tutti a bocca aperta. Ben trentotto gradi!

L’abitazione dell’eremita è un quasi chalet di montagna completo di staccionata. L’eremita è il simbolo vivente degli eremiti di tutto il mondo! Indossa un saio in cotone marrone con immancabile cordoncino bianco stretto con un nodo alla vita, un cappello marrone a falde, porta una barba bianca lunga fino alle spalle ed è categoricamente senza scarpe. Abituato ai turisti, l’eremita ci accoglie con cortesia ed entusiasmo, accetta volentieri tutte le foto ricordo che gli vengono proposte, un sorriso smagliante non lo abbandona mai. Non sarà il tipico eremita che ci si aspetta, ma di sicuro è l’eremita più interessante che si possa trovare sulla via.

 

Siamo quasi alla fine della settimana. Avvertiamo un languorio continuo, dato che i pasti offerti dall’Internat comprendono sempre panini congelati a colazione, brodi di foglie di cavolo, inodorabili e immangiabili, carne più dura del tavolo su cui sono poggiati i piatti, aglio dappertutto, la stessa sala pasto dell’Internat puzza di aglio! Per fortuna la scuola superiore di Saalfelden è ben fornita di macchinette, non ci facciamo scrupolo di razziarle con i pochi soldi portati.

Una particolarità della scuola è che si va in giro per le classi senza scarpe. All’entrata ci si toglie le scarpe per deporle in un grande salone comune, dove ci sono altre centinaia di scarpe, seminate alla rinfusa per tutto il pavimento. Alla fine della giornata bisogna spendere almeno una buona mezz’ora per ritrovare il proprio paio di scarpe, inciampando tra un laccio di Adidas e qualche altro ragazzo impegnato nella stessa faccenda.

Gli austriaci sono ben abituati al freddo. Noi italiane siamo infaggottate tra maglioni, piumoni e sciarponi, appena dopo il tramonto la temperatura glissa velocemente fino ai dieci gradi sotto lo zero. Non è raro, soprattutto tra i ragazzini delle scuole medie, vederne alcuni con indosso solo una maglietta, dei semplici pantaloncini sopra il ginocchio, calzettoni che lasciano scoperto il ginocchio e ciabatte. Chissà perché, a Saalfelden non c’è proprio il culto delle scarpe!

 

La mia comunicazione in tedesco è migliorata decisamente! Un ragazzo invita tutta la classe al classico ballo di inizio anno scolastico, versione moderna degli antichi balli di Palazzo. La regola impone il massimo dell’eleganza. Già avvisate in Italia dell’eventualità dai professori, mi presento in abito da sera nero, con un corpetto che si allarga in vita per lasciare spazio a una gonna ampia e rotondeggiante, scarpe nere dal tacco decisamente alto. La scuola superiore di Saalfelden ha prenotato un intero locale. Nel salone principale sembra di vivere un ricevimento ufficiale del diciannovesimo secolo! Le ragazze austriache sono elegantissime, con dei vestiti da favola, luccicanti, ricchi di brillantini e per le più audaci di cristalli, le acconciature sono curatissime, sembrano modelle da copertina di Vogue per uno speciale sulla moda in voga nell’Ottocento tra l’aristocrazia austriaca! I ragazzi sono tutti in abiti eleganti o addirittura in smoking, ragazzi e ragazze volteggiano sicuri sulle note del valzer, della polka, di tutti quei balli classici che in Italia abbiamo dimenticato.

Un ragazzo invita me e la mia amica al piano inferiore, dove c’è una sala più moderna. In effetti entriamo in una discoteca. L’atmosfera calma e raffinata degli scaloni dell’antro principale è scomparsa, per dare spazio a ragazzi ubriachi che ballano sui tavoli, calciano bottiglie e calpestano il malcapitato che cerca di uscire da quella situazione imprevista! Mi metto in fuga appena un ragazzo spacca una bottiglia coi piedi che ballano sul tavolo e inizia a calciarli per terra. La serata degli ossimori volge al termine, una serata memorabile.

 

Zweiten Woche. Le lezioni nella scuola superiore danno un assaggio di modernità. Le lezioni in Italia sono perlopiù didattiche, incentrate sulla storicità degli eventi, la grammatica e la linguistica in senso stretto, negando ore alla creatività dello studente. A Saalfelden ci sono ore e ore dedicate all’analisi della modernità all’interno della società, una lezione che non dimenticherò mai riguarda la pubblicità progresso, l’insegnante mostra agli studenti qualche esempio di pubblicità progresso che va in onda nei loro canali TV, poi si accende un dibattito aperto a ogni tipo di opinione, non c’è il giusto e lo sbagliato, infine si raccolgono le idee predominanti e si crea un quadro di design con collage, scritte, murales e lo si appende in classe. Questa è creatività, libertà di espressione, sviluppo di una cultura pensante, progresso! Sarebbe bello se si introducesse una materia similare anche nel programma didattico delle scuole italiane …

continua….

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