Egitto: non solo Assuan

Di Manuela Gobbo

L’Egitto è uno di quei Paesi verso i quali il primo viaggio è spesso l’inizio di un’abitudine; si ritorna volentieri perché è vicino, ha servizi eccellenti, prezzi con un ottimo rapporto di qualità e, soprattutto, ad ogni viaggio continua a sorprendere. Non sono molti nel mondo i luoghi che assicurino di nuovo interesse ed emozione ogni volta che vi si ritorni.

In questo Paese si viaggia in diversi modi: veleggiare sul Nilo o sul Lago Nasser, percorrere09 le piste sabbiose del Deserto Occidentale, navigare le acque cristalline del Mar Rosso o arrampicarsi verso Monasteri abbarbicati sugli altopiani ed ancora volare da una parte all’altra del Paese, con brevi spostamenti, frequenti e convenienti, magari per immergersi nell’immenso acquario naturale dell’intera costa.

In Egitto si viaggia da giovani per scoprire il mondo, poi da genitori, per vedere il luccichio negli occhi dei ragazzi davanti allo spettacolo dei templi dove si materializzano le pagine dei libri di testo e poi, da “maturi” permettendosi anche qualche lusso nei grandi alberghi. Sono trascorsi sei mesi dagli avvenimenti di Piazza Tahir eppure gli Italiani ancora disertano il Paese. La situazione è fluida e in serena mutazione. Affidarsi ad una organizzazione competente permette di godere in serenità il viaggio facendosi accompagnare e guidare nei luoghi millenari. Il viaggiatore non deve temere i cambiamenti di cui è parte attiva ma ha l’obbligo di evitare l’improvvisazione, la superficialità, l’incompetenza. Dobbiamo rispettare i luoghi, le tradizioni e la cultura delle popolazioni che incontriamo; mantenere un comportamento adeguato è ovunque la chiave per viaggiare in serenità.

Sono stata in Egitto molte volte dal lontano 1980 quando, uscita dal terminal dell’aeroporto del Cairo, fui investita da calore palpabile e dolciastro ed accolta da vocianti egiziani paludati da lunghe tuniche, le tipiche galabya. Oggi l’aeroporto offre terminal moderni, confortevoli e dall’architettura avveniristica. I frequentatori sono quelli di un qualsiasi aeroporto a parte forse qualche grande valigia da migrante; molti i giovani, e non molte le donne rigorosamente coperta dall’abayà, mantello e velo nero.

Al Cairo oggi si avverte pieno un nuovo vigore: si leggono i giornali, si seguono i dibattiti televisivi, si discute. Prima si parlava poco di politica in pubblico, oggi invece è l’argomento principale. Il Consiglio Militare egiziano ha addirittura lanciato un sondaggio su Facebook per testare il gradimento dei candidati a presidente. L’Azhar, la massima autorità religiosa del mondo musulmano sunnita, qualche giorno fa, ha dichiarato: ”Vogliamo un Egitto democratico e moderno.”

Lontani dal Cairo, Luxor è rimasto un museo a cielo aperto, vale da solo una visita approfondita. Si sta lavorando per aprire integralmente l’impressionante “Viale delle Sfingi” il percorso che collega il tempio di Karnak a quello di Luxor. Aperto parzialmente nel marzo 2010, è solo uno dei tanti tesori che questa terra prodigiosa continua a rivelarci. A settembre, ad Aswan, riaprirà lo storico ed affascinante Hotel Old Cataract con la sua spettacolare promenade sul Nilo. Sempre ad Aswan ci sono ben due centri termali benefici per la cura della pelle e dei dolori reumatici.

Questo è il momento per concedersi qualche lusso e, tra le strutture di eccellenza, l’Oberoi Sahl Hasheesh spicca senz’altro. C’è comunque l’imbarazzo della scelta e, facendosi guidare da un buon consulente, potrete soddisfare anche il desiderio di vacanza.  L’Egitto è favoloso: il clima asciutto, il sole caldo, l’ottima ospitalità. In questo contesto, apprezzerete ancora di più la tranquillità dei siti archeologici, per molti dei quali sino a poco tempo addietro si stava addirittura pensando al “numero chiuso”, per proteggerli dal logorio di un fiume di visitatori quotidiano. La consapevolezza che ne deriva è che il miglior modo per preservare il Patrimonio dell’Umanità è quello di visitarlo. L’Egitto ringrazia.

Related Articles