La Parigi di Baudelaire

Charles Baudelaire nasce a Parigi il 9 aprile 1821, nel cuore del quartiere latino, al numero 13 di rue Hautefeuille (oggi a pochi passi dalle fermate metro Odéon o Cluny-La Sorbone). La sua casa natale, purtroppo, è andata distrutta durante i lavori di realizzazione del Boulevard Saint Germain: per andare sulle tracce dei primi giorni di vita del grande poeta, ci si può però rifare ammirando la vicina chiesa cattolica di Saint-Sulpice (metro 4, Saint-Sulpice), dove a due mesi il piccolo Charles venne battezzato.
I luoghi dell’infanzia di Baudelaire si snodano poi tra rue du Bac (metro 12, fermata rue du Bac), nel quartiere latino, e l’Ile Saint Louis dove il giovane conseguì il diploma di baccalauréat al liceo Saint-Louis (per raggiungere l’isola si può scendere alla fermata Pont Marie della metro 7 e percorrere il ponte che si trova subito sulla sinistra).

Durante la sua vita, Charles Baudelaire cambiò diverse dimore in città: gli indirizzi da segnare per una passeggiata lungo le tracce dei luoghi a lui più familiari sono diversi. Dal 1843 al 1845 visse all’Hôtel de Lauzun (al numero 17 di quai d’Anjou, raggiungibile con la metro 7, fermata Pont Marie), dove scrisse alcune delle poesie di Les Fleurs du Mal. Nello stesso luogo, in quegli anni, visse anche Theophile Gautier il quale creò proprio qui il Club Haschichins: un gruppo dedicato alla sperimentazione delle droghe di cui fecero parte, oltre a Baudelaire, anche molti altri scrittori e poeti tra i quali Victor Hugo, Alexandre Dumas e Honoré de Balzac.
Al 25 di rue des Marais-du-Temple – oggi rue Albert Thomas, nel X arrondissement (metro 5, Jacques Bonsergent) – il trentenne Charles abitò invece dal 1851 al 1852. In seguito, si trasferì poco vicino, al numero 11 di boulevard Bonne-Nouvelle, tra il II e il X arrondissement (qui oggi arrivano le linee metro 4, 8 e 9 e la fermata è Strasbourg – Saint Denis).
Dal 1856 al 1858 visse all’hôtel Voltaire. Questo albergo esiste ancora, al 19 di quai Voltaire: per raggiungerlo con la metro è possibile scendere alla fermata Rue du Bac della linea 12, percorrere per circa settecento metri Rue du Bac e voltare a destra proprio sul quai Voltaire.
In seguito, Baudelaire si trasferì nell’appartamento di Jeanne Duval au 22 rue Beautreillis (a trecento metri dall’attuale fermata Sully – Morland della linea metro 7).
A rue d’Amsterdam, per la precisione al numero 22, si trova l’Hôtel de Dieppe (ci si arriva con la linea metro 14 scendendo alla fermata Saint Lazare): al quinto piano di questo albergo, Baudelaire visse per ben cinque anni, dal 1859-1864. La sua stanza aveva una vista privilegiata sulla città: fu proprio questo panorama a spingere il poeta a descrivere quel cambiamento urbano che gli procurava il famoso mal de vivre. Qui Charles scrisse anche Les Paradis Artificiels, il suo saggio dedicato agli effetti delle droghe.
Per immedesimarsi, oggi, nella vita quotidiana del poeta maledetto, bisogna chiedere aiuto all’immaginazione: quasi tutti i luoghi che lui era solito visitare, infatti, non esistono più. Passeggiando per rue Le Peletier (metro 8 e 9, Richelieu – Drouot), ci si può immaginare in compagnia di Baudelaire seduti al café Le Divan Le Peletier, tra artisti e intellettuali. Dopo la chiusura di questo locale, avvenuta nel 1859, gli habitués si spostarono in un locale ad appena trecento metri da lì, il Café de Bade, al 32 del Boulevard des Italiens.
Per scoprire i ristoranti e le taverne dove il tormentato Charles consumava i suoi pasti, bisogna passeggiare per rue de l’Ancienne Comédie (metro 4 o 10, Odéon), dove c’era il Restaurant Pinson, oppure spostarsi nel XIX arrondissement: qui si trovavano La Brasserie des Martyrs – ai numeri 7 e 9 di rue des Martyrs (fermata Notre Dame de Lorette, linea metro 12) -, Le café de Madrid a boulevard Montmartre numero 6 (oggi subito di fronte alla fermata Grands Boulevards, metro 8 e 9) e La taverna Saint-Austin di rue d’Amsterdam 26 (vicino a Gare Saint Lazare, dove si incontrano le linee metropolitane 3, 12, 13, 14).
Al numero 1 di rue du Dôme, nel distretto di Chaillot (metro 2, fermata Victor Hugo), si trovava invece la clinica del Dr. Duval: qui Baudelaire entrò nel luglio 1866 e morì il 31 agosto 1867.
L’ultima tappa del tour parigino che rende omaggio a Baudelaire non può che essere il Grand Cimetière, ovvero il cimitero Montparnasse (fermata Raspail della linea metropolitana 4): qui sono sepolti alcuni tra i più grandi autori della letteratura contemporanea e, nella sesta divisione, si trova il cenotafio di Baudelaire realizzato nel 1902 da José de Charmon.

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