Kafka: il castello dentro un museo

Praga non ci lascia più andare. Questa piccola madre ha gli artigli. Non c’è altro da fare che cedere. Per potersene liberare bisognerebbe darle fuoco da due lati, il Vyšehrad e il Hradčany. (da Lettera a Oskar Pollak, 1902)

E’ un’esperienza quella del museo Kafka che non trasforma il visitatore in uno scarafaggio come il celebre racconto dello scrittore ceco in cui uno spaesato Gregor Samsa, dopo una notte convulsa si ritrova otto proteiforme zampette al posto degli arti. Piuttosto è un viaggio all’interno di una struttura espositiva nella vita  complessa di un autore che ha cambiato la prospettiva di lettura, trasformando i suoi romanzi in un viaggio nella psicanalisi junghiana. Dal club degli ArcoNauti che si trovava nell’omonimo caffè, alla vita nel ghetto (il vero castello più ancora di quello che domina con le guglie aggettanti e i doccioni antropomorfi dall’alto della collina). Lo spazio eccezionale dei mattonifici Herget, situati sulla riva della Moldava della Città Piccola, ospita un museo la cui esposizione presenta la visione del mondo del famoso scrittore praghese Franz Kafka (1883-1924), una delle figure più importanti della letteratura mondiale del XX secolo. L’esposizione comprende la maggior parte delle prime edizioni delle opere di Kafka, la corrispondenza, i diari, i manoscritti, le fotografie e i disegni che in passato non sono mai stati esposti. Nella sequenza delle stanze, buie come la sua scrittura la cui matrice ebraica traspare da ogni riga, si susseguono i suoi rapporti insoluti: l’amore irrisolto verso la madre, l’avversione per un padre troppo veemente e volitivo, i suoi amori impossibili che terminava prima ancora che diventassero sensi. La malattia sopraggiunta in giovane età e la scansione analitica di tutti i vari momenti che lo traghetteranno fino alla morte. Un viaggio a Praga non sarebbe completo senza un saluto a una delle sue più grandi menti locali la cui effige è stata celebrata attraverso un’installazione molto particolare situata in un centro commerciale di Praga. Questa scultura rotante dalla superficie a specchio e raffigurante la testa dello scrittore Franz Kafka è l’ultima opera d’arte cinetica dal controverso artista ceco David Cerny. Installata nel 2014, l’enorme testa riflettente è composta da 42 strati in acciaio inossidabile, che si muovono in maniera indipendente, e pesa circa 45 tonnellate. Il pezzo rivela in maniera brillante la tormentata personalità di Kafka e gli inesorabili dubbi che lo afflissero per tutta la vita. Una seconda installazione di Cerni che raffigura due uomini nell’atto di urinare acqua dentro una fontana (la cosa curiosa è che mandando un testo a un numero indicato accanto alla vasca le due statue “scriveranno” con il getto la dedica richiesta) si trova all’ingresso del museo Kafka: quasi come se le vite di questi due artisti, così controversi e dibattuti, avesse trovato un punto d’incontor. Una sorta di equilibrio sopra la loro geniale follia.

Museo Franz Kafka
Cihelna 2B | Mala Strana, Praga 118 00, Repubblica Ceca
Ingresso: 260 corone (circa 10 euro)

Testa Rotante Franz Kafka
Spalena 2121/22 | Quadrio Shopping Center, Praga 110 00, Repubblica Ceca
Ingresso: gratuito

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