L’autunno dorato

Insenatura appenninica della provincia di Parma al confine tra la Liguria e la Toscana, è con l’autunno che l’Alta Valtaro (PR) fiorisce davvero, inaugurando una stagione del gusto che lascia sul palato la dolcezza delle castagne e il sapore raffinato di funghi e tartufi.Dominata dalle imponenti cime del Molinatico, del Pelpi e del Penna e attraversata dal fiume che ne decide il nome, quest’area si presta a immergersi totalmente nei colori e in un ambiente che tra settembre e novembre è percorso dai profumi dei suoi frutti e dei suoi piatti tradizionali, alla scoperta dell’autenticità di piccoli gioielli panoramici e grandi soddisfazioni culinarie, lontano dai canoni preconfezionati del turismo di massa, con un’ospitalità dedicata e variegata, che spazia da agriturismi nella natura e autentici b&b.Chi ama viaggiare “en plein air” non può non sentire il richiamo di questa meta segreta, eppure vicina tanto alla città di Parma quanto alle Cinque Terre, dove la bicicletta e il camper sono i mezzi ideali per godere dei paesaggi che si succedono, salendo lentamente da Borgo Val di Taro, costeggiando i boschi e il fiume Taro, passando per antichi borghi e grandi spazi verdi, per poi insinuarsi nei comuni di Albareto e Compiano, dominato dal grande castello, e arrivare a Bedonia e Tornolo. In particolare, montare in sella e spingere sui pedali – o in alternativa affidarsi semplicemente alle proprie gambe, approfittando dei sentieri segnalati CAI e delle escursioni guidate con Trekkingtaroceno – significa lasciarsi sorprendere da percorsi suggestivi, usufruendo – se necessario – dei diversi servizi di noleggio mountain bike ed e-bike: la natura e la storia si intrecciano in luoghi dal fascino antico e spesso intatto, caratterizzati da una tradizione culinaria tramandata con orgoglio e disseminata di prodotti eccellenti come il Parmigiano Reggiano di Montagna (acquistabile nel caseificio Porcari Bedonia e in quello sociale Borgotaro o nelle gastronomie dei centri storici), il fungo porcino di Borgotaro IGP (fresco, secco o sott’olio) – unico micete in Europa con questa denominazione – il tartufo – soprattutto nell’area di Bedonia – o le onnipresenti castagne.Nello specifico, agli amanti dei frutti del sottobosco sono dedicate quotidiane escursioni per minimo due persone proprio a caccia di porcini e castagne in compagnia di una guida ambientale all’interno di una riserva privata di 75mila mq. È una camminata semplice tra antiche torbiere, laghetti e resti di abitazioni, tra castagni secolari, alle quali è possibile aggiungere pranzi, cene o pernottamenti in tipiche strutture ricettive.A questo proposito sono poi infiniti i ristoranti sparsi nei cinque comuni dell’alta valle, dove abili chef propongono i piatti tradizionali ma anche interpretazioni personali e moderne. Solo per fare qualche nome, alla panigacceria nel castello a Compiano si può, su prenotazione, cenare sulle torri, mentre alla trattoria Al Fondo a Borgotaro si fa a gara per gustare i famosi tortelli dello chef Fabio Giulianotti. Ancora, le esperienze gastronomiche della valle vantano i menu degustazione di trota del Taro all’agriturismo La Peschiera (Loc. Boschetto di Albareto) o la cena romantica con la cucina gourmet nell’antico Borgo Casale sempre ad Albareto, segnalato dalla guida Michelin 2020, che organizza anche aperitivi in forma di picnic nell’adiacente parco.

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