Viaggio, da oltre un anno a questa parte, è sinonimo di Rimbaud. Per questo, quando scelgo una destinazione, la cerco a prova di chihuahua. Mancavo da Siena da anni e avevo sentito parlare dell’Hotel Athena ma soprattutto avevo letto del loro riguardo per gli ospiti a quattro zampe. Sebbene a consuntivo, possa affermare senza alcun dubbio che il trattamento sia stato nettamente superiore rispetto alle aspettative. Arriviamo nel tardo pomeriggio alle mura della città del palio dove con facilità raggiungiamo la struttura che offre il parcheggio gratuito per i suoi ospiti. Quando arriviamo in reception, Beatrice ci accoglie con un sorriso, sporgendosi per salutare il piccolo Rimbaud. Ma le sorprese dedicate a lui non finiscono con l’accoglienza al desk; aperta la porta della stanza, una cuccia è stata predisposta con una ciotola dell’acqua. Rimbaud, scodinzola felice, prende possesso della sua nuova dimora, mentre ci rilassiamo con un bagno caldo e un calice di rosso corposo. Ma Rimbaud scalpita. Dopo avere postato le prime foto del nostro short break sui social grazie alla linea wi-fi offerta tra i servizi, veniamo trascinati dal piccolo cane fino alla terrazza appena fuori dalla nostra stanza dove turisti, si cullano nella serenità nascosta tra i crinali delle colline senesi. I tetti della città si stendono intorno a noi, il profilo dei cipressi, le tegole ocra a tingere l’orizzonte. E’ sera e il rosso del tramonto lascia spazio alle luci della notte. Piazza del Campo è a due passi. Costruito sull’intersezione delle tre strade principali che conducevano a Siena era destinato ad essere un terreno neutrale dove celebrare feste e ricorrenze politiche e civili. L’omogenea forma architettonica della piazza e degli edifici che vi si affacciano non è casuale: il comune creò delle apposite linee guida nel 1297 e la convivenza tra gli edifici e la piazza non è altro che il risultato del volere dei capi che si sono succeduti al comando della città. Divisa in nove spicchi che convergono verso il palazzo pubblico, con la sua particolare forma circolare del diametro di 333 metri, “Il campo” costituisce il centro dell’aggregazione sociale dai tempi della sua creazione. I nove spicchi rappresentano le pieghe del mantello della vergine Maria, santa a cui è dedicata la città, ma sono anche emblema del potere temporale, rappresentando ognuno dei governatori del Governo dei Nove. Rimbaud trotterella veloce sui mattoni rossi a coda di pesce distanziati dal travertino bianco. I bar sono vocianti di avventori che gustano calici di vini respirando il profumo di storia. Lasciamo alle spalle la torre del Mangia e ci perdiamo nel dedalo di viuzze. Un risotto al Chianti per me, una chianina per lui, e qualche pezzettino per Rimbaud. La toscana è unica: basta guardare gli occhi stupiti degli americani, in infradito e bermuda, nonostante un temporale si stia avvicinando. Rientrati in hotel ci concediamo un sonno ristoratore per svegliarci al mattino con lo squillo del campanello. La colazione viene servita in camera, senza alcun sovrapprezzo. Un’ulteriore coccola per i proprietari di cani. Rimbaud, controlla, che il bacon di papà sia cotto a puntino e resta a circuirlo con gli occhi, fino a quando un boccone cade “casualmente” dalla forchetta. Ci godiamo gli ultimi momenti all’Athena che è già ora di ripartire. Rimbaud saluta la sua cuccetta e si infila in borsa. Beatrice ci saluta. “Tornate presto a trovarci.” Nessun dubbio in merito.
Hotel Athena
Indirizzo: Via Paolo Mascagni, 55, 53100 Siena SI