Gastronomia, natura, cultura…sono tanti i temi su cui improntare vacanze e gite. Uno di questi è l’artigianato, espressione di ingegno locale e vocazione del territorio. Ecco un giro d’Italia in 4 tappe alla scoperta di materiali pregiati e di splendidi souvenir.
È un rapporto indissolubile quello fra il legno e la Val d’Aosta, come dimostrano le numerose case di montagna così costruite sia esternamente che internamente, e un’ampia gamma di oggetti di uso comune. Il legno è il principale materiale dell’artigianato valdostano, essendo quello maggiormente reperibile nei suoi boschi. Non sarà difficile scegliere un souvenir secondo il proprio gusto fra i tanti proposti in ogni negozio o bottega artigianale. Per mostrare con orgoglio questa tradizione, sono organizzate tutto l’anno numerose fiere e mercati artigianali, come quella di Antey-Saint-André del 14 agosto, in cui più di duecento allievi delle scuole di artigianato della Val d’Aosta presentano i propri lavori. Molto diffusa l’arte dell’intaglio.
Carrara è la capitale mondiale del marmo: famosa da duemila anni in tutto il mondo per la candida pietra, che viene estratta e lavorata nelle sue cave fin dall’epoca romana. Si dice che il grande Michelangelo vi si recasse per scegliere personalmente blocchi. Le cave presentano un paesaggio suggestivo, lunare, e si trovano in tre diverse vallate delle Alpi Apuane. Alcune sono aperte al pubblico e visitabili dai turisti: sono diversi gli itinerari fra cui scegliere. Ad esempio la cava della Piana, che ispirò a Dante Alighieri alcune visioni dell’Inferno, o quella detta dei Fantiscritti, un immenso anfiteatro scavato nella montagna di marmo. Nelle botteghe artigiane e negli atelier degli scultori si possono trovare diversi oggetti o opere d’arte, dai più impegnativi per dimensioni e prezzo, a piccoli ricordi da portare a casa in borsa.
Firenze e la sua provincia sono famose per la lavorazione della pelle, in particolare per le borse e le giacche. Questa tradizione risale a tempi antichi: la vicinanza dell’Arno ha reso costantemente disponibile l’acqua necessaria alla conciatura, così Firenze e altre località situate in prossimità del fiume sono diventate importanti produttrici di pelle di alta qualità.
Il centro storico del capoluogo toscano pullula di botteghe dove si lavorano ancora a mano il cuoio, il camoscio, la nappa, nonché di boutique e bancarelle che espongono ogni genere di articolo dall’inconfondibile profumo e tutti espongono immancabilmente il timbro “vera pelle”.
Non tutti sanno che Amalfi, oltre che per la bellissima costiera e per i suoi limoni, è celebre anche per la produzione di un tipo pregiato di carta. Tanto che il centro storico della cittadina custodisce anche un Museo della Carta. Qui si scopre che questa produzione risale al XIII secolo, e che ad Amalfi si sviluppò una vera e propria industria che vide in breve tempo nascere e svilupparsi innumerevoli cartiere, prevalentemente collocate lungo la Valle dei Mulini, che resero la zona famosa in tutto il mondo. La carta di Amalfi è detta anche charta bambagina perché ricavata da stracci, ridotti in poltiglia, sciolti nell’acqua e poi trasformati in fogli da telai. Ancora oggi la carta di Amalfi viene usata per occasioni importanti: partecipazioni di nozze, biglietti regalo, libri preziosi o stampe, acquistabili in numerosi negozi.