Il Giro d’Italia numero 100 si preannuncia come uno dei più avvincenti ed emozionanti. Vi parteciperanno ben ventidue squadre, tra cui le due esordienti Bahrain-Merida e Bora-Hansgrohe. La gara sarà dedicata a Michele Scarponi, tragicamente scomparso poco prima dell’inizio del giro, al ciclista marchigiano dal carattere tenace e umano, è stata intitolata la cima del Mortirolo.
La corsa rosa, sempre più entusiasmante, vedrà ai nastri di partenza centonovantotto partecipanti tra cui i più forti ciclisti del momento: su tutti, si contenderanno la maglia rosa Vincenzo Nibali e Nairo Quintana, rispettivamente vincitori del Giro 2016 e 2014, e ci si aspetta anche di vedere emergere qualche nuovo talento. Per festeggiare il centenario della rassegna ciclistica, la gara avrà inizio il 5 maggio dalla Sardegna e, attraversando l’Italia da Sud a Nord, terminerà il 28 maggio a Milano in Piazza Duomo.
Tappa 4: Cefalù – Etna. Dopo aver concluso le prime tappe in Sardegna, la carovana rosa si sposterà in Sicilia con una tappa che vedrà il primo arrivo in salita. Il percorso presenta alcuni leggeri rilievi montuosi fino allo scollinamento finale sul Monte Etna, con pendenze intorno al 6%. L’arrivo finale al rifugio Sapienza, a quasi 2000 metri di altitudine, potrebbe vedere favorito lo “Squalo dello Stretto” (Nibali), il quale padroneggia le strade impervie della provincia catanese.
Tappa 9: Montenero di Bisaccia – Blockhaus. Con partenza per la prima volta da questo piccolo comune dell’entroterra molisano, la tappa può sembrare abbastanza agevole: le complicazioni giungono verso la fine, a 13 km dall’arrivo con la salita del Blockhaus. La cima della Majella, tra le più suggestive ma anche tra le più dure, risulta essere una delle salite d’Italia con il maggior dislivello (2039 metri).
Tappa 11: Firenze (Ponte a Ema) – Bagno di Romagna. Dopo la tappa a cronometro del giorno precedente, il tappone appenninico si preannuncia come uno dei più faticosi, con quattro monti in successione e senza alcuna pianura. Il Passo della Consuma, il Passo della Calla, il Passo del Carnaio e il Monte Fumaiolo sono i quattro gran premi della montagna che si susseguono e che vedranno i pretendenti alla maglia azzurra, assegnata al miglior scalatore, combattere per accumulare punti utili.
Tappa 16: Rovetta- Bormio. Una delle tappe più lunghe del giro (222 km) e più ardue, con due Gran Premi di prima categoria e con una cima Coppi (Passo dello Stelvio, 2758 metri). Il tappone alpino vede un dislivello di ben 5400 metri, tra salite e discese di indubbia magnificenza, come il Passo del Mortirolo, lo Stelvio e Umbrail pass, con l’arrivo finale a Bormio. A partire da questa tappa di enorme difficoltà, si inizierà già a fare delle previsioni più certe e ad intravedere chi potrebbe essere il vincitore del Giro d’Italia 2017.
Tappa 18: Moena (Val di Fassa) – Ortisei (St. Ulrich) / Val Gardena. In poco meno di 137 km si susseguono ben cinque Gran Premi della montagna, di cui due di prima categoria. Il tappone dolomitico presenta un dislivello di 4000 metri con Passo Pordoi, Passo Valparola, Passo Gardena, Passo Pinei e Pontives. Tappa piuttosto complessa, giacché i ciclisti dovranno affrontare non solo pendenze che arrivano fino al 15%, ma anche il pavè poco prima dell’arrivo.
Tappa 20: Pordenone-Asiago. Penultima opportunità per assicurarsi la vittoria e arrivare alla passerella conclusiva di Milano con un largo margine di vantaggio e per evitare cadute dell’ultimo momento. Tappa per lo più pianeggiante, che tuttavia riserva alcune difficoltà: il Monte Grappa, dalle pendenze relativamente elevate, e anche l’ultima salita del 100° Giro d’Italia con l’altopiano di Foza, fino all’arrivo conclusivo nella città veneta di Asiago.
Tappa 21: Monza – Milano. L’ultima tappa del Giro, che ha inizio dall’Autodromo nazionale di Monza, è davvero suggestiva sia per la location sia per la cronometro che condurrà i ciclisti a Piazza Duomo. Nella passerella finale verso Milano si assegneranno più premi: oltre la maglia rosa, la maglia ciclamino come migliore classifica a punti, la maglia azzurra come miglior scalatore, e la maglia bianca come miglior giovane.