Viviamo tempi incerti, anche nel meteo, così neanche più la fioritura può garantirci che la Primavera sia davvero arrivata. E però, tra fine marzo e i primi di aprile, basta qualche giorno di sole perché le campagne si trasformino in uno spettacolo naturale che invoglia anche i più pigri a godersi il tempo libero all’aria aperta. Come succede nelle verdi colline vitate della Strada del vino Soave, tempestate di bianco dal candore dei ciliegi in fiore. Che diventano un motivo di viaggio per scoprire a piedi, in bici e a cavallo, paesaggio, tradizioni e cultura di quest’angolo della Pedemontana dell’Est Veronese.
Un saliscendi che invoglia. Il bello delle colline delle valli d’Alpone, Tramigna e Illasi, luoghi dove si concentra la produzione del delizioso frutto estivo, è proprio il saliscendi, che consente allo sguardo panorami suggestivi a prescindere che le si attraversi in bici, a piedi o a cavallo (e per gli appassionati, anche in moto). Ogni vallata custodisce delle chicche: in val d’Illasi, dominata dalle rovine dell’omonimo castello, c’è Colognola ai Colli, borgo che ai tempi dell’Impero romano era un agro centuriato e in cui si trova una delle più belle chiese minori del veronese, Santa Maria della Pieve, risalente all’anno Mille. La val Tramigna è celebre anche perché ospita Cazzano, paesino il cui nome rimanda alla famosa “Mora di Cazzano”, la varietà di ciliegie più pregiata della zona la cui origine sembra essere legata proprio a questo territorio. Il gustoso frutto si può assaggiare a giugno nelle numerose fiere che si organizzano in paese e nelle località limitrofe. E’ invece il campanile della chiesa di Santa Maria Maggiore (1805), uno dei più alti della provincia, a indicare l’arrivo a Monteforte d’Alpone, nella valle omonima. Nel centro storico del borgo, si trovano anche il Palazzo Comunale di epoca napoleonica e il Palazzo Vescovile (XV sec.).