Metti una sera a cena. Ma non una cena normale. Metti una sera a cena sulla terrazza più “in” di Milano. Che non è quella griffata “Martini”, da bere come se non ci fosse un domani. E non è nemmeno quella della Triennale, all’ombra della bottiglia formato comunità di ketchup. Da quella terrazza, un albero si vede, in realtà. Ha il diametro di un baobab, è alto trentasette metri, svetta da un lago sospeso tra le gradinate di cemento, spuntando “come Venere da un’onda” per usare una metafora sanremese, ha una chioma di legno di oltre quarantacinque metri di diametro, ed è al termine di un cardo. La terrazza, il cui ristorante è gestito da Peck, tempio della gastronomia milanese, si trova all’ultimo piano del padiglione Italia, di EXPO2015.
Ed è stata un’emozione brindare con le bollicine rosè dei produttori molisani, aspettando che, al tempo dell'”Ombelico del mondo” di Jovanotti, quell’albero sbocciasse nei suoi mille fiori. Come è stata uno spettacolo la cena, dove, dietro l’hastag #MoliseCalling, sono stati invitati stampa e blogger del settore food. A far da regina, nel piatto forte della serata, la pasta “La Molisana”, i suoi paccheri rivisitati con un sugo di cozze. La Molisana che è riuscita, nonostante il periodo di crisi, a rinascere, come una fenice, tornando ad essere il quinto brand nazionale. Nel 2011 il gruppo Ferro di Campobasso, mugnai dal 1910 ben conosciuti nel settore molitorio, ha acquisito il pastificio ed ha realizzato il sogno tutto italiano della filiera integrata, vantaggio competitivo che appartiene solo al 10% delle aziende del settore agroalimentare. Tre anni di duro lavoro, passione e sacrificio, per portare il brand dal 0,3% di quota di mercato di Febbraio 2011 al 4,5% di Febbraio 2014.
Qual è il segreto? “Il privilegio di gestire l’intera filiera produttiva che è da sempre garanzia di qualità del prodotto finale. – spiega Rossella Ferro, Direttore Marketing – Una qualità che il consumatore riconosce e apprezza.” Nuovo pack, rinnovamento totale dei comparti più delicati, filosofia di fabbrica a porte aperte, nuove promesse di marca e soprattutto un prodotto eccellente fatto da materie prime pregiate, selezionate e lavorate nel Molino del gruppo: la bontà, l’unica vera forza che motiva l’acquisto.”
E di questo mulino, arrivato dal Molise, sotto l’albero della vita dell’Esposizione Mondiale, ne sentiremo ancora parlare.