Romeo, mio Romeo, perchè siam qui a Verona?

Di Isabella Pesarini

Partenza: Milano Lambrate. Il treno regionale delle otto e mezza è perfetto per una gita fuori porta distante appena due ore di viaggio: Verona. Alle dieci e dieci abbiamo superato Peschiera del Garda, Verona Porta Nuova dista solo una ventina di minuti, metto a posto lo zaino riordinando le varie riviste sparpagliate sui sedili del treno … Il treno si ferma. Al treno viene tolta la corrente. Il controllore schizza correndo da un vagone all’altro. Qualcuno si lascia scappare un sospiro d’ansia, i primi minuti di silenzio da stupore sono seguiti da cori di lamentele, molti pendolari che hanno preso uno pochi treni regionali rimasti per tornare a casa si lasciano prendere dallo sconforto. Finalmente torna il controllore! Questi ci invita tutti alla calma e ad avere pazienza, il treno si è rotto ed è necessaria una buona mezz’ora per attaccare un locomotore che farà da traino. Pazzesco! Una beffa in piena regola! Ritiro fuori le riviste che avevo infilzato nello zaino nell’unico angolo libero dai vestiti e mi siedo, fiduciosa nella squadra di manutenzione di Trenitalia. Passa un’ora, passa un’ora e mezza … Il treno è lasciato in balia dell’anarchia totale, macchinista e controllore sono scesi dal treno per seguire il lavoro di riparazione, ma ci è stato vietato di scendere dal treno, per ovvi motivi di sicurezza. Nonostante questo un giovane temerario in giacca, cravatta e trolley scende dal treno, attraversa il binario adiacente e risale verso la campagna veneta. Ha tutti i requisiti per interpretare il prossimo Indiana Jones vestito da broker! Sono necessari ben quattro tentativi del locomotore per rimettere in moto il treno, il tutto per un ritardo di due ore. Al rimborso ci penserò a casa, è mezzogiorno e mezza e finalmente, come un miraggio, vedo l’insegna blu all’entrata della stazione di Verona Porta Nuova! Una del pomeriggio: fermata degli autobus. La guida presa in prestito dalla biblioteca, giusto in tempo per il tour improvvisato, suggerisce di iniziare il giro della città partendo dall’Arena, in piazza Bra. Il suggerimento dei veronesi è quello di raggiungere il centro storico della città con gli autobus, la linea A, l’undici, il dodici o il cinquecentodieci, a scelta. Quasi tutti gli autobus di Verona sono provvisti di macchinetta per fare i biglietti a bordo, quasi tutti … tranne l’autobus su cui salgo. Sono costretta a fare il biglietto dal conducente, che aumenta il prezzo del biglietto di quasi un euro! Le mie proteste sono inutili, si sale solo con documento di viaggio valido. Appena tre fermate e arriviamo in piazza Bra. Appena scendo scopro che il conducente dell’autobus mi ha truffato, il consiglio dei veronesi ai turisti è quello di premunirsi al tabacchi o di cercare un autobus provvisto di macchinetta per l’erogazione dei biglietti, con una maggiorazione di dieci centesimi. Insieme a me un amico è tornato a Verona e si offre volenteroso a fare da cicerone. Verona ha tanti segreti che si rivelano solo a occhi attenti, mi dice.

…continua…

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