Ibiza: dal tramonto all’alba

Luogo deputato alla movida giovanilistica.  Amata dagli adolescenti ma anche costellata da una transumanza di irriducibili Peter Pan che a crescere non ci pensano proprio. C’è sempre un invito per una serata tra le case bianche e le scalinate della città vecchia, dopo una giornata trascorsa in una delle innumerevoli spiagge del più accattivante dei mari.

Ibiza apre gli occhi al tramonto. Quando, reduce da un sonnolente pomeriggio d’afa, si affaccia su una vorticosa notte di zeppe e parei.  Accompagnata dall’applauso ritmato dal sole che, dalla spiaggia di Benirras, scivola in mare. In un eterno ritorno che affonda la sua memoria negli anni sessanta. Allora, sembravano solo una gruppo di hyppies. Capelli bruciati dalla salsedine, boghi, sangria, danze e falò. Da allora la fiesta non si è più fermata. Parliamo dell’isola della vida loca, delle spiagge teatrali, delle discoteche visionarie, dei full moon party. Un ritmo tachicardico che accelera con il passare delle ore. Ma l’isla bianca, gode anche di momenti di immobilità completa. Allora,  l’isola si svela tra accecanti luci meridiane, barbagli delle rocce sulla coste che lasciano trafitti, una radura metafisica e calette abbandonate anche a ferragosto.

A Benirras lo scenario non è cambiato molto negli anni. Il congedo del sole continua ad essere festeggiato da una platea animata dei nipotini dei fiori. Le costruzioni sono ridotte all’essenziale. La spiaggia conserva alle spalle una vasta pineta che aveva portato l’appellativo sia alla Bianca che alla ventosa Formentera di “pitiusas”, le isole dei pini dagli antichi naviganti greci.

(continua…)

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