Di Rita Esse
Protetta da un imponente servizio di sicurezza e in gran segreto è arrivata la Vercelli la Magna Charta Libertatum esposta al pubblico in una mostra organizzata per ricordare la posa della prima pietra dell’ Abbazia di Sant’Andrea nel 2019.
Per la prima volta in Italia la Charta, proveniente dalla Cattedrale di Hereford, offre l’opportunità di soffermarsi sul primo documento che riconobbe i diritti dell’uomo, l’antenato delle attuali leggi
del moderno stato di diritto. Ma perchè proprio Vercelli ? La mostra è imperniata sull figura del Cardinale Guala Bicchieri, alto prelato e importante diplomatico vercellese. Il Cardinale operò presso la Corte Inglese in qualità di legato pontificio e fu tutore del giovane re Enrico III. che nel 1216 confermò con qualche modifica l’accordo con cui il re Giovanni Senza Terra riconosceva i diritti non solo della Chiesa e dei nobili ma di tutti “gli uomini liberi del regno”- La Charta esposta a Vercelli è una riconferma del 2017.
Il percorso espositivo permette anche di ammirare oggetti appartenuti al Cardinale che evidenziano la sua sensibilità artistica e tutta una serie di antichi documenti inediti. All’inizio del 2019, Guala Bicchieri rientrato dalla Corte Inglese e all’apice della sua carriera pose la prima pietra per la costruzione della Basilica di Sant’Andrea splendido esempio dell’ar-
chitettura europea del 1200.
Tutti i musei cittadini sono coinvolti in un percorso a tema dedicato all’Abbazia di Sant’Andrea e al Cardinale che ne diede l’inizio e permette di conoscere il passato di una città che, nel 1228, vide l’apertura di una facoltà teologica a seguito di una decisione dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.
Dopo una “full immersion” in temi così profondi è bello lasciarsi sedurre dallo spettacolo delle risaie appena allagate che riflettono in lontananza le Alpi innevate. Un piatto di buon risotto è la piacevole conclusione di una giornata ben spesa.