Atene con papà

Di Eleonora Boggio

Si sono rincorse una miriade di stagioni dal febbraio 2003 quando, complice una cena dedicata alla stampa avevo vinto un viaggio per due persone a Orlando e Miami. Dopo amletici dubbi su chi portare con me, dato il mio stato di single irredenta all’epoca, avevo optato per la soluzione perfetta. Avrei portato mio padre, l’unico uomo per cui nessuno avrebbe potuto nutrire crisi di gelosia.

E allora era stata l’America con Papà. In limousine su Ocean Drive. In hovercraft sulle paludi delle Everglades. Nel sottomarino di Capitan Nemo al Magic Kingdom di Orlando. Giorni rimasti scolpiti nella memoria, visto che ogni occasione è un pretesto per ricordare come abbia smesso di viaggiare con lui. I tempi sono cambiati, la single scapestrata ha messo la testa a posto e guarda a costruirsi il domani con la sua di famiglia.

Eppure, certi diritti rimangono in essere anche perché, come si dice in questi casi, squadra vincente non si cambia. Ragion per cui, ricevuta notizia dall’Ente Ellenico per il turismo, della vittoria di un contest che offriva ai fortunati un week-end ad Atene per due persone, ho deciso di invitarlo nuovamente. Il programma è ancora tutto da scrivere. Eccetto pochi punti fermi.

Alloggeremo all’AVA hotel di Plaka, nel centro storico della capitale greca. Gusteremo gli involtini di vite e brinderemo con un Ouzo, davanti al tramonto a Capo Sounion. Sarà bello, me lo sento, come quella memorabile campagna tra alligatori e hamburger oversize.

O forse ancora meglio, perché certe rughe in più aiutano a godere ancora meglio ciò che si ha.

Restate in ascolto: wifi permettendo, posterò i nostri spostamenti…

 

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