Il suono della speranza a Ground Zero

Di Rita Esse

Sono tornata a Ground Zero per la terza volta dopo gli attacchi  dell’11 settembre 2001.

Della prima volta ricordo un’enorme, indescrivibile voragine e la sensazione netta e precisa di trovarmi di fronte a qualcosa che ha cambiato il mondo. La seconda volta è legata al ricordo di un frastuono incredibile di ruspe, scavatrici, martelli pneumatici : il rumore era tale da coprire i pensieri e non si riusciva a vedere niente. In questo torrido luglio newyorchese  ho trovato i primi palazzi ormai ben visibili anche se non ancora terminati e, forse per riparo dalla canicola, ho voluto dedicare piu’ tempo alla St Paul Chapel e al piccolo cimitero che sorge accanto. Si tratta, come ricordano le scritte, del piu’ antico edificio pubblico tuttora in uso a New York. Terminata nel 1766, si salvò miracolosamente da un furioso incendio che, alcuni anni dopo, distrusse gran parte della zona: Furono gli stessi abitanti, con una catena umana , a prelevare  secchi d’acqua dall’Hudson ed evitare che il fuoco distruggesse la loro chiesa. Nel 2001 il secondo “miracolo”. Questo piccolo edificio situato proprio a ridosso delle Torri fu risparmiato contrariamente alla piu’ grande Trinity Church situata non lontano.  Il piccolo cimitero fu ricoperto da metri di detriti e ci vollero quasi due anni per rimuoverli tutti. Le fotografie descrivono meglio di ogni parola  cosa successe in quel tragico 11 settembre. Stranamente non avvertivo piu’ la canicola ma una sensazione simile ai brividi.

Nella parete del piccolo cimitero che guarda verso il fiume è stata posta  la Campana della Speranza che viene suonata ogni anno nell’anniversario dell’11 settembre. Finora era stata suonata anche per le vittime degli attentati di Madrid, Mosca e Mumbai. Senza saperlo, ero presente mercoledi 27 luglio quando i rintocchi della campana hanno ricordato i morti della Norvegia. Tanti rintocchi e una sola domanda :”perchè?” Dall’Hudson arriva un refolo di vento.Forse, come cantava Bob Dylan in altri anni di lotte e tensoni “ the answer is blowing in the wind”.

 

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