Di Eleonora Boggio
Il Raval era conosciuto con il nome di Barrio Chino, legato a questa storia di emarginazione metropolitana che veniva da lontano, con gli inizi del XIX secolo.
Allora solo una distesa di terre, il Raval era l’unica zona della città che permetteva la costruzione di grandi edifici vicino al centro.
Con le fabbriche aumentò anche la popolazione, soprattutto immigrati del Pakistan e delle Filippine, trasformandosi in un ghetto nel quale nessuno osava entrare.
Era una zona maledetta dove vi regnava lo stesso squallore e affollamento della Chinatown di San Francisco.
Era la Barcellona più nera e maledetta che restò così fino a quando, negli ultimi decenni del 1900, l’Amministrazione decise di adottare una politica di riforme e riabilitazione delle abitazioni, di creazione ed apertura di spazi per la comunità.
L’esempio più chiaro è la Rambla del Raval, inaugurata a settembre del 2000, ma anche la ristrutturazione dell’antico ospedale di Santa Creu che oggi ospita la bella Biblioteca de la Catalunya o i lavori di risanamento del famoso e colorato Mercato de la Boqueria.
Quindi, cos’è che attrae di El Raval? La zona è vibrante, storica, autentica e piena di personalità. E’ un quartiere vivo e multi-culturale con una grande varietà di café, ristornati e bar.
La zona è diventata anche di moda perché ospita una grande varietà di studi d’arte, gallerie e librerie trendy.
Infatti il Raval, vecchio covo di artisti, intellettuali travestiti e prostitute, ospita oggi il MACBA, grande museo d’arte contemporanea e il CCCB, il centro esposizioni del quartiere.
E poi ancora: numerose gallerie d’arte e il porto Olimpico con un enorme opera d’arte a forma di balena. Nuova vita, nuovo volto per il Raval.
Il fascino del Raval viene da questo essere sospeso, a metà strada, tra la sua storia maledetta e i passi verso il moderno.
Per i nostalgici di quelle atmosfere noir restano alcuni segni di quell’antico squallore: bar di prostitute con neon accecanti, locali sporchi e bui; sembra ancora di sentire l’odore di un passato fatto di spacciatori e trafficanti.
Passeggiare per il Raval significa anche stare in mezzo a due dei più famosi mercati di cibo di Barcellona, la Boqueria su Las Ramblas e Mercat Sant Antoni.
Entrambi i posti meritano una visita, per comprare frutta fresca da portarti in giro durante il giorno o per provare il delizioso chorizo spagnolo o jamon Serrano.
Il Raval è ormai diventato un quartiere alla moda, frequentato e amato dai barcellonesi, attratti dai bar, dai ristoranti e dal miscuglio di culture diverse che si trovano.
Tuttavia il Raval è soprattutto amato dagli arabi, pakistani e indiani che l’hanno scelto come luogo di lavoro e vita.
Oggi il Raval è un quartiere a metà strada: in alcuni vicoli è ancora sconsigliato avventurarsi di notte, per il resto è uno dei quartieri più vivi di Barcellona.
Indubbiamente è un quartiere di confine, meticcio, aperto, moderno e cosmopolita.