Di Isabella Pesarini
Fine settimana numero uno. A lavoro ti dicono che nel mese corrente non sarà possibile prendere ferie, è il prezzo da pagare per l’aumento di produttività, perciò un investimento sul futuro. Tu ingoi suddetto boccone amaro. Puoi fare due cose: lasciarti prendere dallo sconforto e passare una tediosissima domenica sul divano oppure mettere i cambi necessari per un fine settimana nel borsone e partire con gli amici migliori. Rimini,arriviamo!
La sera arriva presto nella capitale del divertimento. Tutti i riminesi hanno il culto della buona tavola,un momento di totale dedica a se stessi per coccolare i piaceri del palato in tutta tranquillità con le compagnie migliori.
Una mezz’ora di camminata sulla spiaggia da Viserba porta a Rivabella di Rimini. Io e la mia amica,compagna fedele di tappe gastronomiche,entriamo nel ristorante di pesce più rinomato della zona: La Posada. L’ambientazione è accogliente: interni in legno,tovaglie rosse,mastri pizzaioli che ti salutano con un calore che solo un romagnolo è capace di dare con un sorriso. Il pezzo forte è la terrazza esterna che dà sulla spiaggia. Senza dubbio optiamo per un tavolo di fronte al mare. Mi siedo,sento le guance accarezzate da una fresca brezza serale,l’odore salino del mare stuzzica prepotente le mie narici,sento già salire l’acquolina in bocca. Apro il menu, gli occhi si cristallizzano sulle scelte a base di pesce,dimenticando tutto il resto: primi succulenti,secondi di carne di vario tipo,pizze gigantesche ad ogni gusto che possa saltare in mente,fatte al momento da mastri pizzaioli.
Dopo un piatto raffinato di ravioli ripieni di pesce affogati in un letto di burro,un vassoio misto di cozze,vongole e lumachine di mare al sugo,dolce della casa,vino locale,caffé e ammazzacaffé a volontà,ho l’impressione di trovarmi nel regno del piacere del palato. Guardo l’orologio. Com’è possibile? Le lancette indicano le due di notte! Eppure abbiamo iniziato a mangiare alle ventidue! Si avvicinano due camerieri per aiutarci a finire la bottiglia di liquore alla liquirizia! Ah,com’è dolce la Romagna!
Fine settimana numero due. Il venerdì sera non fa in tempo ad arrivare che sono già in macchina con la mia migliore amica, per replicare il giretto riminese. Il giorno dopo è dedicato alla passeggiata nel quartiere Fellini di Rimini,un angolo di gusto e arte di cui il celebre regista si era innamorato. Nella zona Ponte di Tiberio raggiungiamo il ristorante più antico della città,fondato nel 1949: il Lurido.
Il ristorante si sviluppa principalmente all’interno. Mi sento accolta dal calore trasmesso dalle pareti gialle,delle arcate in mattone separano le varie ale a disposizione dei clienti.
Non facciamo in tempo a sederci che il cuoco ci stupisce presentandoci un piatto di crespelle alla sogliola,ripiene di un cuore di ricotta fresca,rotolate con cura fino a formare una rosa. Inizio a sospettare che in Romagna il corteggiamento sia d’obbligo. E inizio a riflettere sull’imminente trasferimento …
Partiamo dal primo! Il cameriere porta un piatto abbondante di risotto ai frutti di mare. Il sapore del pesce è talmente presente da essere quasi afrodisiaco! Forte,ma non prepotente,riesco a distinguere senza difficoltà il retrogusto dei pomodorini appena colti dal campo,del basilico.
Il cameriere torna per servire un gamberone sotto sale a testa. Le mie origini cittadine non aiutano per cercare di mangiare il crostaceo,ma dopo un’ora riesco ad avere la meglio. Arriva la grigliata di pesce! C’è qualsiasi tipo di pesce che si possa desiderare,dal salmone all’orata a vari tipi di gamberi,gamberetti,capesante,… Facciamo fuori il vassoio in un batter d’occhio,il vassoio è ancora caldo!
Per l’abbondanza della cena decidiamo di rinunciare ai dolci della casa. Dimentichiamo un particolare,fondamentale: ci troviamo in Romagna,un assaggio è d’obbligo! Per motivi a noi non noti la cucina offre doppio giro di un assaggio di tutti i dolci del giorno. Non potrò mai dimenticare il gelato al torroncino e rum!
Il nostro cameriere torna per il gran finale: gli ammazzacaffé sono,anche in questo caso,una scelta tra la disponibilità del ristorante. Allora,vediamo … Limoncello,mirto,liquore alla liquirizia … Lo sguardo si sposta rapace a uno sportello aperto da cui intravedo un’irresistibile grappa invecchiata,proprio quello che ci vorrebbe per digerire un pasto quasi da cenone di Natale. Il cameriere ha captato la mia occhiata,raggiunge veloce lo sportello,afferra la bottiglia,torna al nostro tavolo,mi chiede se mi piace il moscato e al mio sì versa una generosa quantità di grappa nel bicchiere,lasciando la preziosa bottiglia sul tavolo!
Quando arriva il conto rimaniamo sbalordite. Dev’esserci stato un errore! Non possiamo aver speso l’equivalente di una pizza! Invece è proprio così. Inizio a capire l’amore di Fellini verso questa città …
Fine settimana numero tre. L’appuntamento del venerdì sera è diventato irrinunciabile: il week-end fuori porta apre le danze per tornare alla nostra seconda città,sempre Rimini!
La temperatura si è leggermente abbassata,decidiamo di spostarci sulle colline,precisamente a Villa Verrucchio. Qui entriamo in Casa Zanni,una vecchia trattoria specializzata nei piatti a base di carne. Ammiro la Trattoria Vecchia,il primo locale a cui si accede appena entrati. Sento già il sapore del passato,dei piatti cucinati giorno per giorno,lo sguardo si posa su un vecchio frantoio,poi al focolare dove viene preparata la carne alla griglia. L’inguaribile ritardo non ci permette di prendere posto all’elegante Veranda,via di mezzo tra interno ed esterno,ottenuta dal portico della Casa. Optiamo quindi per il Giardino, il vino rosso della casa è già in tavola!
Iniziamo con un tagliere di salumi. Solo il profumo domina l’appetito più aggressivo,la quantità è generosa,la freschezza dei prodotti impareggiabile. Anche il pane d’accompagnamento è stato sfornato pochi istanti prima di servire il tagliere: è l’apoteosi del palato!
Ordiniamo una grigliata mista di carne,per la quale dobbiamo attendere un’ora. Arriva anche la seconda brocca di rosso della casa,un vermiglio rubino dalla consistenza leggera,retrogusto delicatamente dolciastro. Viene servita la grigliata! Quanta carne sarà? La cottura è ottimale,non c’è traccia di bruciato,ogni singolo pezzo di carne deve essere stato cucinato a parte,infatti non c’è mescolanza tra i vari sapori,il manzo è leggermente più crudo,come da ordinazione,il maiale ben cotto. Anche i würstel non hanno alcunché da invidiare ai parenti del Centro Europa!
E anche un altro sabato sera culinario è andato,col ricordo di una cena indimenticabile.
Fine settimana numero quattro. Il mese di duro lavoro è giunto quasi al termine. Cosa si fa per dimenticare le fatiche e festeggiare in gran stile? L’automobile della mia migliore amica è già sotto casa mia per farsi coccolare dai corteggiamenti gastronomici romagnoli.
Arriviamo a Verucchio Rimini,circa una mezz’ora di macchina da Viserba di Rimini. Rimango a bocca aperta di fronte a questo borgo medievale a nemmeno un’ora di distanza da Rimini e nelle vicinanze della Repubblica di San Marino! Entrando al ristorante ho l’impressione di varcare la porta di un castello,invece è la Barcaccia,il massimo esperto locale per menu a base di pesce.
L’ambientazione riempie gli occhi di bellezza: i muri sono in pietra,le arcate in mattone,tavoli e sedie in legno,quadri e tovaglie di un rilassante color panna,l’insieme è così ben assortito da credere quasi di non essersi spostati da casa! La parola d’ordine deve essere agio completo.
Ordiniamo un menu misto: risotti e primi piatti a base di mitili e crostacei,assolutamente bianchi. Quindi arriva il branzino e gli spiedini di gamberi e calamari. L’acquolina in bocca cresce sempre più! Alla fine della cena optiamo per un sorbetto,un caffé e il liquore alla liquirizia della casa,il classico digestivo che nelle tavole riminesi non manca mai.
Usciamo più che soddisfatte e facciamo un giro al borgo medievale,sotto il riflesso della luna e delle stelle.
Un mese di tour gastronomico tra spiagge e colline riminesi ha permesso di scoprire una Rimini diversa,non solo di pub e discoteche. Puoi uscire fuori a mangiare e scoprire piatti insoliti di ottima qualità a prezzi più che accessibili,conoscere la storia del ristorante e del personale che ci lavora,smaltire il cenone in riva al mare guardando le stelle e,chissà,magari conoscere i clienti del tavolo opposto,anche loro in fase di ripresa dalla cena.
Il cuore di Rimini è nella sincerità della sua cucina e nel calore della sua gente.