Di Rita Esse
Visitare l’Acropoli è una sorta di pellegrinaggio che ognuno di noi dovrebbe fare, almeno una volta nella vita. Se non altro per capire il significato e il valore della parola “democrazia” e sentirsi , non senza orgoglio, nella culla della civiltà occidentale.
Entrando nell’area archeologica si incontra il Teatro di Dioniso dove il popolo (si dice che potesse ospitare fino a 17.000 persone) assisteva ai grandiosi spettacoli dei poeti greci dell’antichità da Eschilo ad Aristofane, da Euripide a Sofocle. Considerata la capienza del Teatro, è facile dedurre che non erano certo spettacoli riservati ad una elite… Poco oltre,, in quello che era il Teatro fatto costruire da Erode Attico nel 161 A, è stato ricavato un nuovo teatro che ospita il Festival di Atene.
La salita prosegue in un susseguirsi di emozioni : prima i Propilei fatti costruire da Pericle e rimasti come maestosa testimonianza dell’età d’oro della civiltà ateniese poi il tempio dedicato ad Atena per celebrare la vittoria contro i Persiani nel 420AC.
Alla sinistra del tempio si staglia l’Eretteo, un gioiello di bellezza assoluta. E’ il luogo più sacro dell’Acropoli perché qui Atena pianto l’albero di ulivo grazie al quale il popolo scelse la Dea come patrona della città. Ammiriamo le affascinanti Cariatidi che sorreggono il tempio in attesa di vedere le statue originali conservate nel Nuovo Museo.
Le complesse ingabbiature dovute ai lavori di restauro non tolgono nulla alla grandiosità del Partenone. Ci piace, con la fantasia, immaginarlo com’era ai tempi di Pericle quando venne dato a Fidia l’incarico di ricostruire il Tempio, con la grande statua di Atena (era alta 12 metri) che lo scultore volle realizzare in avorio ed oro per essere richiamo per le processioni votive che si snodavano verso la sommità dell’ Acropoli. La statua è andata persa in una lunga storia di distruzioni e di saccheggi ma credo che le processioni di turisti che salgono le pendici dell’Acropoli cercano, oggi come allora, quelle idee e quei valori che da qui portarono la civiltà in tutto l’ Occidente.